Roma, 21 mar. 2019 (Agonb) – Due ricercatori italiani hanno pubblicato su Nature Communications una ricostruzione degli effetti climatici in seguito all’ultima glaciazione, trovando analogie con l’attuale condizione del Pianeta. Si tratta di Francesco Muschitiello, dell’Università di Cambridge, e William D’Andrea, della Columbia University.
Prendendo spunto da ciò che è accaduto tra 10mila e 15mila anni fa, hanno trovato delle similitudini con le odierne variazioni della corrente oceanica che riscalda l’Atlantico settentrionale (Amoc – Atlantic Meridional Overturning Circulation).
Oggi come allora si registra un rallentamento dell’Amoc. Considerando gli effetti climatici in quel tempo, alla fine del paleolitico superiore, si è arrivati a stabilire che tra 150 anni potrebbero verificarsi temperature basse in Europa e alte sulla costa orientale americana, con il conseguente rischio di uragani.
La ricerca ha preso in esame i sedimenti marini, su cui il tempo lascia le sue impronte. Al termine dell’ultima glaciazione, la temperatura nel mondo aumentò di 3,5 gradi. Ne derivò un riscaldamento delle correnti oceaniche che nel tempo provocò profondi cambiamenti climatici nel nord Atlantico. Uno scenario che potrebbe ripetersi nel prossimo secolo. (Agonb) Ffr 11:30.