Roma, 15 giu. 2019 (Agonb) – Si è tenuto mercoledì scorso a Roma, presso il Training center del Policlinico Gemelli, un meeting dedicato all’osteoporosi per discutere di nuovi farmaci e nuovi approcci terapeutici.
Ospite d’onore, Michael Gnant del Medical University of Austria di Vienna che ha illustrato i risultati di un recente studio sull’utilizzo del farmaco biotecnologico Denosumab per il trattamento dell’osteoporosi nelle pazienti con tumore della mammella in trattamento adiuvante che ha dimostrato non solo l’efficacia per la cura e la prevenzione dell’osteoporosi, ma anche la capacità di ridurre l’incidenza di recidive della malattia.
«Le pazienti che possono sviluppare l’osteoporosi precocemente – ha detto la ginecologa Paola Villa, dirigente dell’UOC di Ginecologia del Gemelli – sono le pazienti affette da patologie del malassorbimento, pazienti con malattie reumatiche, sempre più pazienti oncologiche sottoposte a trattamenti chemioterapici o adiuvanti, pazienti che non riescono a raggiungere adeguati picchi di massa ossea come quelle che vanno in menopausa precocemente o pazienti con patologie metaboliche che inducono una fragilità ossea indipendente dal riscontro della mineralometria ossea (MOC). In tutte le pazienti in menopausa occorre comunque prevenire una eccessiva perdita di massa ossea in questo periodo. Ecco perché – ha aggiunto Villa – la valutazione dello stato di ipovitaminosi D, cosi frequente nelle nostre popolazioni, comporta la necessità di supplementazione. Anche la vitamina K ha dimostrato efficacia. Le terapie della menopausa, con estro-progestinici o con i SERM (modulatori selettivi del recettore estrogenico) o i T-SEC (complesso estrogenico tessuto-selettivo) costituiscono vere e proprie terapie di scelta per l’osteoporosi in questo periodo. Infine – ha concluso Villa – le abitudini alimentari e l’attività fisica costituiscono armi fondamentali non solo nel prevenire l’osteoporosi ma anche le patologie croniche postmenopausali». (Agonb) Ffr 11:00.