Prima riunione della commissione del Ministero della Salute sulle scuole di specializzazione

La prevista Commissione, voluta al Ministro della Salute tra Federazioni degli Ordini sanitari e rappresentanti del Ministero, ha avviato i propri lavori il 25 luglio u.s., presenti, oltre ai dirigenti del Ministero Salute, le Federazioni degli Ordini dei farmacisti, degli Odontoiatri, dei Chimici e dei Fisici, e l’Ordine dei Biologi, rappresentato dal consigliere delegato Alberto Spanò.

Sono stati evidenziati da ciascuna Federazione i problemi più rilevanti, costituiti per gli Odontoiatri dalle questioni legate all’obbligo del titolo per l’esercizio nel SSN, con la proposta di rivedere tale obbligo. Per i Farmacisti è stata evidenziata la problematica legata all’assenza di borse di studio, ovvero di contratti di formazione lavoro che caratterizza veterinari, biologi, chimici, fisici, farmacisti e psicologi, oltre che gli odontoiatri.

Per i biologi è stata ripresa la problematica del trattamento economico esposta dai farmacisti, facendo altresì rilevare che per oltre cinque anni, sulla base di ipotetici danni erariali legati a ricorsi per il trattamento economico, le Università hanno bloccato tutti i bandi, determinando una situazione di palese violazione dei diritti costituzionali ovvero del diritto ad acquisire il titolo propedeutico ai concorsi nel SSN.

Solo dal 2017 e grazie al decreto MIUR 716/16, si è avuta la ripresa dei bandi per le scuole. L’ONB ha evidenziato altresì l’esistenza di aree di formazione specialistica non presenti nelle attuali scuole, a partire da ambiente ed embriologia applicata per finire ad altri settori, e la necessità di prevedere nuovi percorsi di specializzazione avviando il necessario iter formativo. La Federazione dei chimici e dei fisici ha sostanzialmente ribadito le problematiche esposte dall’ONB. I rappresentanti del Ministero hanno quindi illustrato le importanti problematiche, legate alla normativa europea ed alle compatibilità economiche, oltre il rischio di richieste simili che potrebbero pervenire da numerosi altri settori creando una situazione non sostenibile, in materia di trattamento economico.

Il Ministero ha convenuto sulla esigenza prioritaria di pervenire alla apertura dei corsi in tutti gli Atenei con numeri di accesso adeguati al fabbisogno, ancorché rapportati alle effettive capacità formative delle sedi. Sul tema delle richieste di nuove scuole di specializzazione il Ministero ha evidenziato come ciò, nell’attuale assetto normativo, costituisca un problema di difficile soluzione ed ha raccomandato allo stato di valutare ipotesi alternativa sia di utilizzo di corsi già esistenti, sia di utilizzo degli altri livelli formativi legati a lauree magistrali innovative, ovvero alla formazione post-laurea e quindi a master e corsi di perfezionamento. La commissione ha quindi aggiornato i propri lavori al mese di settembre.