Roma, 13 agosto 2019 (Agonb) – I livelli di metilmercurio nei pesci, a causa dell’innalzamenti delle temperature e della sovrapesca che muta gli equilibri degli ecosistemi marini, oggi sono sempre più elevati. Fra gli esemplari con concentrazioni di mercurio più significative si contano ad esempio merluzzo e tonno, due pesci spesso alla base delle nostre diete. Una concentrazione, quella del metilmercurio, che potrebbe rivelarsi dannosa soprattutto per bambini e neonati le cui madri in gravidanza hanno mangiato pesce.
A raccontare questo problema è un nuovo studio realizzato dai ricercatori della Harvard University e da poco pubblicato sulla rivista Nature. Secondo gli scienziati negli ultimi trenta anni la concentrazione di metilmercurio è aumentata del 23% nel merluzzo e del 27% nel tonno rosso pescato nel Golfo del Maine. Pesci come il merluzzo in passato venivano consigliati perché ricchi di proteine e nutrienti nella dieta delle donne in gravidanza: adesso invece allarmano i livelli di metilmercurio presenti in questa specie dato che, come ha ricordato una delle coautrici dello studio, «il metilmercurio è particolarmente dannoso durante il terzo trimestre di gravidanza, quando il cervello si sta sviluppando nei bambini». (Agonb) Gta 11:48