Roma, 20 agosto 2019 (Agonb) – Microplastiche che cadono dal cielo e si depositano nei luoghi più remoti, anche nelle Alpi e nell’Artico. Negli ultimi anni diverse ricerche hanno comprovato la presenza e il danno causato dalle microplastiche negli oceani: tracce di polimeri sono state ritrovate ormai ovunque, dai campi agricoli ai laghi, dall’acqua del rubinetto a quella in bottiglia. Ora nuovi studi indicano la presenza delle particelle inquinanti anche nell’Artico e le Alpi, trasportate dall’atmosfera.
In un report pubblicato su Science Advances un team di ricercatori tedeschi dell’Alfred-Wegener-Institut Helmholtz-Zentrum für Polar-und Meeresforschung (AwI) e svizzeri del WS spiega come «le particelle di microplastica possono essere trasportate a grandi distanze dall’atmosfera e in seguito vengono spazzate via dall’aria dalle precipitazioni, in particolare dalla neve. La neve da noi analizzata in tutti i siti conteneva elevate concentrazioni di microplastica, anche in zone remote dell’Artico, sule isole Svalbard e nella neve e sulla banchisa di ghiaccio alla deriva». (Agonb) Gta 9:18