Roma, 22 agosto 2019 (Agonb) – La sanità italiana ha delle eccellenze che fanno parlare di sé per la qualità della ricerca e delle prestazioni cliniche. All’Ospedale Infantile Regina Margherita della Citta della Salute di Torino è stato eseguito un complesso intervento su un cuore univentricolare, per il quale era già stato programmato il trapianto.
Una giovane paziente serba di 17 anni, proveniente da Belgrado, ha potuto mantenere il suo cuore. Era portatrice dalla nascita di una grave cardiopatia congenita, avendo un solo ventricolo, ed era stata sottoposta nel suo Paese a due interventi cardiochirurgici, che però non avevano dato i risultati attesi.
In condizioni critiche, si riteneva che solo un trapianto di cuore potesse salvarle la vita, per cui, grazie all’accordo tra il governo serbo ed il nostro Paese, il caso è stato segnalato al Centro di Coordinamento Trapianti Nazionale che ha lanciato l’appello ai Centri trapianto regionali. A raccoglierlo è stata la Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretta dal dottor Carlo Pace Napoleone), dove la paziente è stata trasferita dall’ospedale di Belgrado lo scorso giugno. Le condizioni cliniche all’arrivo erano disperate, ma, dopo gli accertamenti eseguiti dall’équipe della Cardiologia pediatrica (diretta dalla dottoressa Gabriella Agnoletti), i cardiochirurghi hanno cambiato strategia e sono riusciti, grazie ad una complessa operazione a cuore aperto durata circa 8 ore, ad ottenere un risultato insperato che ha consentito alla paziente di evitare il trapianto.
Durante l’intervento si è ricostruito un collegamento diretto tra le vene, che portano il sangue non ossigenato al cuore, ed i polmoni, senza passare per il ventricolo destro iposviluppato. Ora la ragazza, che durante la degenza ha festeggiato anche i suoi 18 anni, tornerà a casa in grado di iniziare una vita finalmente normale.
Un ruolo importante è stato svolto anche dall’Associazione Amici Bambini Cardiopatici che, con la presidente Marina De Nardo, ha garantito il supporto logistico alla paziente ed ai suoi famigliari. (Agonb) Ffr 15:30.