Come istruire e indirizzare le nuove leve alla “diffusione della cultura economica e d’impresa” nonché all’orientamento delle professioni (tra cui, ovviamente, quella del Biologo). Nascono da qui, da questa necessità, educativa prima e formativa poi, le due convenzioni stipulate la prima tra Ordine nazionale dei Biologi e Camera di Commercio di Firenze, la seconda, tra lo stesso ONB, gli Istituti Zooprofilattici di Toscana e Lazio e il mondo accademico. Si tratta di due tappe distinte, due occasioni per mettere in campo momenti d’incontro che vedano coinvolti da un lato, i rappresentanti del mondo delle professioni e della ricerca scientifica; dall’altro, la vasta platea dei giovani studenti. Prima per orientarli verso quelle che saranno le loro scelte didattiche e professionali e poi per formarli, una volta che avranno concluso il percorso universitario. Nell’ambito dell’intesa raggiunta tra Ordine e Camera di Commercio fiorentina sono due, al momento, gli eventi in cantiere. Si tratta di altrettanti seminari incentrati, uno su “Alimentazione e Salute“, l’altro su “Ambiente e Salute“. Due temi, come si vede, interscambiabili e indubbiamente di congiunzione. Che sembrano solleticare non poco l’attenzione degli istituti didattici della Toscana (con prossima estensione alle regioni d’interesse). “Entrambi saranno focalizzati sull’asse della multidisciplinare attenzione nei confronti della sicurezza alimentare” spiega Stefania Papa, consigliera dell’Ordine nazionale dei Biologi, in cui è delegata proprio in materia di Sicurezza Alimentare nonché delegata territoriale ONB per le regioni Toscana ed Umbria. E proprio per rimanere in materia di sicurezza dei prodotti alimentari che finiscono, poi, sulle nostre tavole, prosegue la rappresentante dei Biologi “controllo ed autocontrollo si declinano formando ed informando, con percorsi di alta formazione, non solo i consulenti del settore ma anche tutti quei giovani che vorranno indirizzarsi verso questa ‘speciale competenza’ in cui il settore primario della produzione in campo, quello secondario della trasformazione e infine, quello terziario della distribuzione dei prodotti agroalimentari, si incontrano in una progettazione sempre più mirata e sensibile nei confronti dell’ambiente”. Il tutto, aggiunge ancora la consigliera Papa, nell’ambito di “un’economia circolare e sostenibile votata alla lotta contro lo spreco ed alla valorizzazione delle filiere locali con un forte accento indirizzato sulla valorizzazione dei prodotti del territorio”. La seconda convenzione, quella che vede protagonisti l’Ordine dei Biologi, gli istituti zooprofilattico di Toscana e Lazio e il mondo delle Università, prevede l’organizzazione di corsi professionali (post laurea) itineranti che saranno ospitati, di volta in volta, nelle sedi delle varie delegazioni regionali dell’ONB (il primo corso si terrà verosimilmente in primavera a Roma). “Sarà questo – spiega la delegata Papa – un corso di formazione professionalizzante pensato e votato per chi ha fatto la scelta della Biologia ed ha voglia di interfacciarsi con team multidisciplinare per esercite la professione”. In breve, rilancia ancora la delegata regionale per la Toscana e l’Umbria dell’Ordine dei Biologi, si tratta di “fondere cultura e formazione votandole allo sviluppo di professionisti in grado di condurre progetti d’innovazione nei vari processi produttivi delle piccole e medie imprese, impegnandoli nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio e del turismo per una più foriera attività che guardi sempre più al bioterritorio. Un tema, quest’ultimo, particolarmente sentito in Toscana, Umbria ma anche nel resto della Penisola”. “Il progetto di orientamento – conclude la consigliera Papa – interesserà tutte le professioni intellettuali che hanno a cuore la cultura d’impresa. Sono dell’idea, infatti, che bisogna gettare fin da subito buone basi con un sempre maggior coinvolgimento, anche a livello di dibattito e riflessioni, dei giovani. Solo così sarà possibile, per i nostri figli, una più consapevole scelta di quello che sarà poi il loro indirizzo formativo universitario. Una scelta sempre più incline alle risposte che ci si aspetta in funzione della piena valorizzazione del territorio”.
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