Roma, 25 gennaio 2020 (Agonb) – L’eruzione del Vesuvio fu così potente da “vetrificare” un cervello, di cui oggi sono stati esaminati i resti. Il calore rilasciato dall’eruzione del 79 d.C. del vulcano è stato infatti 100mila volte superiore a quello sperimentato durante l’esplosione delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Temperature così alte in grado di vetrificare addirittura la materia grigia di un uomo. È quanto è emerso da uno studio degli archeologi dell’Università di Napoli pubblicato sul New England Journal of Medicine. Gli esperti spiegano come l’energia termica dell’eruzione ha vaporizzato i fluidi corporei delle vittime, spargendo roccia fusa, pomice e cenere sulle città di Pompei ed Ercolano. Tra i resti analizzati c’era anche quello di una vittima, recuperata negli anni ’60, trovata su un letto di legno: presentava resti di materia grigia nel cranio. Di fatto il calore avrebbe “vetrificato” il tessuto cerebrale. Un mix di nuove ricerche fra archeologi, biologi e vari scienziati sta ora regalando nuovi elementi e aprendo nuove strade per capire cosa avvenne esattamente nel Golfo di Napoli quel fatidico giorno. (Agonb) Gta 13:00