Ha fatto il giro del web in poche ore, l’indiscrezione trapelata da Dagospia nella serata del 29 sulle seguenti parole del presidente dell’Ordine dei Biologi Italiani Vincenzo D’Anna: «Sembra che il nuovo ceppo del virus isolato a Milano sia domestico e non abbia cioè alcunché da spartire con quello cinese proveniente dai pipistrelli. Un virus padano esistente negli animali allevati nelle terre ultra concimate con fanghi industriali». Si tratta «di un’ipotesi da confermare – spiega D’Anna al Mattino – ma di certo il virus isolato allo Spallanzani di Roma e il virus isolato al Sacco di Milano sono diversi. La vera questione è che i salti di specie dei virus avvengono per stress ambientale, per l’eccesso di inquinamento ambientale e per la modifica della condizione di vita degli ospiti intermedi che accolgono il virus prima che contagi l’uomo. La Cina è ormai agli estremi per sovra popolazione, promiscuità e precarietà di vita. In Padania l’uso dei fanghi industriali per concimare i terreni può essere un elemento favorevole al virus».
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