Pubblichiamo, tratto dal Chinese Center for Disease Control and Prevention (CCDC), un abstract tratto dallo studio “The Epidemiological Characteristics of an Outbreak of 2019 Novel Coronavirus Diseases (COVID-19) — China, 2020“.
Dopo lo scoppio dell’infezione di coronavirus 2019, agente eziologico della COVID-19, a Wuhan, provincia di Hubei, la sua diffusione in tutto il territorio cinese è stata veemente.
Un’analisi descrittiva ed esplorativa di tutti i casi diagnosticati a partire dall’11 febbraio 2020 fotografa gli episodi da contagio da COVID-19. In particolare su un totale di 72.314 pazienti registrati, 44.672 (61,8%) sono stati i casi confermati, 16.186 (22,4%) quelli sospetti, 10.567 (14,6%) quelli diagnosticati clinicamente (solo nella provincia di Hubei) e 889 i casi asintomatici (1,2%).
Tra i casi confermati, la maggior parte aveva un’età compresa tra 30 e 79 anni (86,6%), i diagnosticati in Hubei sono il 74,7% e circa l’81% mostrava sintomatologia lieve. Sono circa 1.023 i morti registrati tra i casi confermati, per un tasso di mortalità complessiva del 2,3%. La curva epidemica dell’insorgenza dei sintomi ha raggiunto il picco intorno al 23-26 gennaio, quindi ha iniziato a diminuire fino all’11 febbraio. Un totale di 1.716 lavoratori in salute è risultato infetto e tra questi 5 sono deceduti (0,3%).
In conclusione l’epidemia di COVID-19 si è diffusa molto rapidamente impiegando solo 30 giorni per espandersi da Hubei al resto della Cina continentale. La Cina deve pertanto prepararsi per il possibile rimbalzo dell’epidemia causata dal rientro di molte persone da una lunga vacanza in zone contagiate.
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