Nell’emergenza sanitaria per il CoViD-19 il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente sta continuando a lavorare come altri enti preposti a servizi pubblici essenziali.
In parte questo è necessario con personale che assicura la propria presenza nelle circa 200 sedi delle agenzie, che sono rimaste tutte aperte, in parte attraverso il lavoro a distanza (smart working e telelavoro).
L’associazione ha anche scattato una fotografia della situazione, una istantanea di un giorno, il 25 marzo, nel quale, dei circa 9.000 dipendenti delle agenzie ambientali (Appa–Arpa) circa 6mila erano in lavoro a distanza e 1.500 in presenza, mentre gli altri erano assenti per varie motivazioni (congedi, malattia, quarantena, ecc.).
Una fotografia che rappresenta solo parzialmente una realtà in continuo divenire, in particolare per il numero delle assenze (congedi, malattie, quarantene, ecc.). Il dato che vale qui sottolineare è che molte agenzie hanno individuato il contingente minimo di persone con il quale presidiare le sedi e assicurare i servizi indifferibili che richiedono la presenza fisica (in particolare per le situazioni di emergenza, anche in questo periodo, ad esempio, si sono verificati incendi di attività produttive). Si tratta di una percentuale intorno al 10/15% del personale delle agenzie, mentre per la quota restante, è stato organizzato il lavoro a distanza.
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Emergenza CoViD-19, lavoro agile e in presenza nelle agenzie ambientali