In Italia “ci sono tre gruppi impegnati sulla sfida dei vaccini” contro il coronavirus. Ovviamente “ci sono tempi tecnici”, ma “tutti mirano ad avere la sperimentazione sull’uomo tra maggio e giugno, per portare poi un vaccino su un’applicazione diffusa entro la fine dell’anno o all’inizio del 2021″. Lo ha annunciato il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, intervistato questa mattina nel corso del programma Agorà, in onda su Rai3. “I tempi sono questi” ha aggiunto l’esponente del governo. “Dobbiamo essere realisti” ha proseguito. Il vaccino anti-Covid19, ha ribadito Manfredi “deve essere non solo efficace, ma non deve fare male”. Il ministro ha poi sottolineato che ci sono diversi gruppi che “stanno lavorando sulla parte farmacologica“, ribadendo che “la ricerca biomedica italiana è in prima linea”. L’ex Rettore della Federico II di Napoli si è augurato che l’esperienza legata al Covid-19 favorisca “una presa di coscienza da parte della politica, ma anche dei cittadini, di quanto sia importante investire in ricerca e innovazione” perché, ha ammonito “un Paese più competente è anche più sicuro”. Oggi, ha detto ancora, “tutti speriamo di avere il vaccino. Abbiamo tantissimi ricercatori che stanno lavorando ad altissimo livello”. Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza e la ripartenza dev’essere basata sulle competenze e sull’investimento in ricerca e formazione” ha concluso.
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