Roma, 17 aprile 2020 (Agonb) – Uno studio, pubblicato sul Journal of Animal Ecology, condotto dal team di Leonardo Dapporto, ricercatore di Biologia dell’Università di Firenze, sulle sequenze di DNA mitocondriale di 84 specie di farfalle presenti in Sicilia, spiega quali forze e meccanismi sono alla base della diversità genetica degli esemplari Mediterranei e come si genera, si mantiene e si perde la biodiversità. «Nonostante le farfalle abbiano grandi capacità di volo e siano tra i migratori migliori – spiega Dapporto – in Sicilia, isola a 3 km dalla Calabria, quasi la metà ha un’impronta genetica molto diversa da quelle delle specie presenti sulla penisola e molte delle linee genetiche analizzate sono endemiche dell’isola. A favorire ciò, il forte vento tangenziale al braccio di mare – prosegue il ricercatore -, e le caratteristiche delle singole specie, come dimensioni alari e capacità di volo». Confrontando le linee genetiche siciliane con quelle dell’intera regione paleartica, si nota che molte non derivano direttamente dalle farfalle presenti in Calabria, ma sono parenti più prossime di quelle che si trovano in località lontane. Secondo i ricercatori, molte delle farfalle che troviamo in Italia hanno sostituito quelle che vivevano in tempi lontani nel nostro Paese e in altre aree del paleartico. «Arrivate allo stretto però non sono riuscite a invadere la Sicilia – conclude il ricercatore -, dove si sono salvate le popolazioni originarie, che differenziandosi ulteriormente hanno sviluppato la diversità delle specie presenti ora sull’isola». (Agonb) Mmo 9:00.