In uno studio pubblicato sulle colonne del Journal of the American Medical Association (JAMA) i ricercatori Sanders JM, Monogue ML, Jodlowski TZ e Cutrell JB affrontano il tema dei trattamenti farmacologici contro la malattia scatenata dal nuovo coronavirus, causa della sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV-2). Si tratta, scrivono gli scienziati, di una sfida senza precedenti per identificare farmaci efficaci. Dato il rapido avanzare della scoperta scientifica e dei dati clinici generati dal gran numero di persone che si sono rapidamente infettate da SARS-CoV-2, i medici hanno bisogno di evidenze accurate relative a trattamenti medici efficaci per questo tipo di infezione.
OSSERVAZIONI
Attualmente non esistono terapie dimostratesi efficaci per questo virus. Le conoscenze in rapida espansione riguardanti la virologia di SARS-CoV-2 forniscono, tuttavia, un numero rilevante di potenziali bersagli farmacologici. La terapia più promettente è basata su Remdesivir. Questo farmaco ha una potente attività in vitro contro la SARS-CoV-2, ma non è stato ancora approvato dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti ed è in fase di test in studi randomizzati (attualmente in corso). Oseltamivir, dal canto suo, non ha invece dimostrato di avere efficacia e attualmente i corticosteroidi non sono raccomandati. Le attuali evidenze cliniche non supportano la sospensione degli inibitori della conversione dell’angiotensina (inibitori ACE) o dei farmaci che bloccano il recettore dell’angiotensina in pazienti affetti da COVID-19.
CONCLUSIONI E RILEVANZA
La pandemia di COVID-19 rappresenta la crisi globale sanitaria più grande di questa generazione e, potenzialmente, dalla pandemia di influenza del 1918 (“spagnola“). La velocità e la quantità degli studi clinici avviati per indagare sulle potenziali terapie contro il COVID-19, evidenziano sia la necessità che la capacità di produrre “evidenze scientifiche” di alta qualità anche nel bel mezzo della pandemia. Nessuna terapia è stata dimostrata efficace fino ad oggi.
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