Come suggerito anche dagli organismi internazionali, la fine graduale del lockdown con il relativo passaggio dalla fase 1 alla fase 2, presuppone l’implementazione ed il rafforzamento di un solido sistema di accertamento diagnostico, monitoraggio e sorveglianza della circolazione del SARS-CoV-2, dei casi confermati e dei loro contatti al fine di intercettare tempestivamente eventuali nuovi focolai di trasmissione del virus e del progressivo impatto sui servizi sanitari. Da qui la messa in campo di una vasta attività di monitoraggio del rischio sanitario connessa, appunto, allo stop della quarantena, inserita nel Dm Salute varato lo scorso 30 aprile 2020.