Roma, 4 maggio 2020 (Agonb) – Uno studio condotto dalla Wildlife Conservation Society insieme a Università della California Berkeley e Servizio Forestale degli Stati Uniti rivela che le specie montane si ritirano a quote più elevate e meno calde per trovare rifugio dalla pressione umana.
La ricerca, pubblicata su Nature Communications, mostra che ormai quasi il 60% di tutte le aree montuose (che ospitano circa l’85% di anfibi, uccelli e mammiferi del mondo) è sottoposto a forti pressioni umane, la maggior parte delle quali si registra a basse altitudini e alle pendici, che tendono ad essere luoghi più facili per vivere, coltivare cibo e costruire strade. Gli scienziati hanno quindi utilizzato modelli climatici per fare previsioni su come le specie animali si muoverebbero in base al cambiamento climatico scoprendo che tendono a spostarsi su altitudini più elevate dove la pressione umana è inferiore.
“Le specie si sono adattate a determinate condizioni di temperatura – dice Paul Elsen, scienziato del WCS -. Laddove le temperature aumentano, le specie si spostano a quote più elevate per ‘inseguire’ quelle più basse. Ora abbiamo l’opportunità di proteggere gli habitat intatti a quote più elevate e offrire a queste specie le migliori possibilità per il futuro”. (Agonb) Cdm 10:00.