Roma, 4 giugno 2020 (Agonb) – Pubblicati su “Nature Medicine”, i risultati di uno studio sul melanoma, condotto dai ricercatori della Rockefeller University di New York, secondo il quale Il rischio di sviluppare metastasi sembrerebbe scritto nel Dna già dalla nascita: dipenderebbe tutto dal gene ApoE, un gene legato all’Alzheimer. Questa scoperta potrebbe sviluppare nuove strategie terapeutiche personalizzate in base alla variante del gene ereditata. ApoE lo troviamo in tutte le cellule del corpo e produce una proteina che interferisce in vari meccanismi che permettono alle cellule tumorali di formare metastasi, come la capacità di generare nuovi vasi sanguigni, crescere in profondità nei tessuti sani e resistere agli assalti delle difese immunitarie. Esperimenti condotti sui topi di laboratorio dimostrano come i portatori della variante ApoE4 sviluppino tumori della pelle più piccoli che difficilmente riescano a formare metastasi. Rispetto ai portatori con varianti ApoE2 e ApoE3, i topi con ApoE4 hanno più cellule immunitarie in grado di combattere il cancro e meno vasi sanguigni che lo nutrono. Risultati speculari sono emersi analizzando i dati genetici relativi a più di 300 pazienti colpiti da melanoma: i portatori della variante ApoE4 sono quelli più longevi, quelli con ApoE2 sono più soggetti alle metastasi e sopravvivono meno, mentre quelli con ApoE3 si collocano nel mezzo. Le informazioni relative ai pazienti, incrociate con gli esperimenti sui topi, dimostrano che i portatori di ApoE4 reagiscono meglio alle terapie che potenziano il sistema immunitario. (Agonb) Mmo 13:00.