Roma, 20 giugno 2020 (Agonb) – Ciò che mangiamo può influenzare l’esito della chemioterapia – e probabilmente di molti altri trattamenti medici – a causa degli effetti a catena che hanno inizio nel nostro intestino: lo suggerisce una ricerca dell’Università della Virginia pubblicata su Nature Communications. I ricercatori hanno scoperto che i componenti comuni delle nostre diete quotidiane (ad esempio gli aminoacidi) potrebbero aumentare o diminuire sia l’efficacia sia la tossicità dei farmaci usati per il trattamento del cancro.
La scoperta apre una nuova importante strada della ricerca medica e potrebbe avere importanti implicazioni per prevedere la giusta dose e controllare meglio gli effetti collaterali della chemioterapia, ma può anche aiutare a spiegare le differenze osservate nelle risposte dei pazienti al trattamento. In sintesi, i ricercatori suggeriscono che la complessità delle interazioni tra farmaco, ospite e microbioma è probabilmente “astronomica”. Sono necessari ancora molti studi, ma la comprensione che ne potrà derivare, dicono, aiuterà i medici a “realizzare il pieno potenziale terapeutico del microbiota”. (Agonb) Cdm 10:00.