E’ storia di questi giorni la firma della convenzione tra l’Inapp (l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche del Ministero del Lavoro) e la Tim, per l’applicazione e lo sviluppo dell’Atlante Lavoro, la mappa delle professioni che definisce i ruoli aziendali e racconta il lavoro inteso in termini di attività, task, compiti, prodotti e servizi attesi. Grazie a questa intesa Inapp e Tim favoriranno la definizione di un codice universale del sistema professionale di Tim in linea con quello di Atlante Lavoro, che da sempre, come scrive il portale del Sole 24 Ore, “lega le abilità e le competenze acquisite in contesti di istruzione o formazione, formali e non, con le richieste del mondo del lavoro“. In particolare, si legge ancora sul sito, attraverso “la convenzione si stabilisce il supporto del personale Inapp esperto dell’Atlante Lavoro, per l’analisi dei dati e dei profili proposti per l’individuazione di correlazioni rispetto al Sistema Professionale Tim e nell’individuazione e integrazione di eventuali ulteriori conoscenze che caratterizzano i ruoli professionali dell’azienda di telecomunicazioni e di contribuire all’aggiornamento di alcuni profili lavorativi di Tim suggeriti da Inapp anche in un’ottica di evoluzione dell’Atlante lavoro”. “Per far questo – scrive il sito del ‘quotidiano della Formazione, dell’Università e della Ricerca’ – viene costituito un gruppo di lavoro congiunto che svolgerà un’analisi dei ruoli del sistema professionale Tim per correlarli con quanto presente nell’Atlante lavoro”.
“La mappa delle professioni definita nell’accordo tra Tim e Inapp, richiama l’analoga iniziativa messa in campo dall’ONB con la realizzazione di un vero e proprio albero di classificazione degli ambiti professionali in cui opera il Biologo” è il commento della dott.ssa Stefania Papa, consigliera dell’Ordine nazionale dei Biologi dove è delegata nazionale alla Sicurezza Alimentare e delegata alle regioni Toscana ed Umbria oltre che delegata in ACCREDIA (in sede al Comitato di Indirizzo e Garanzia).
“E’ anche e soprattutto in casi del genere che si avverte la necessità di un più corretto e maggiormente riconosciuto ruolo del Biologo da parte del ‘percepito sociale’ ed istituzionale, oltre che del mondo delle professioni e della produzione in generale” prosegue la rappresentante dell’ONB. Un ruolo, conclude la dott.ssa Papa, che sia “sempre più strategico nel periodo della cosiddetta ‘green economy’, da un lato, della sostenibilità ambientale dall’altro, e, infine, nel campo delle nuove frontiere della Biologia applicata in ambito Sanitario ed in quello della Sicurezza Alimentare e Nutrizionale“.