La Regione Toscana, nell’ambito del progetto Giovanisì, cofinanzia 18 percorsi ITS rivolti a giovani fino ai 29 anni, di durata biennale e/o triennale, progettati per formare tecnici altamente specializzati in settori strategici della produzione toscana: meccanica, sistema moda, energia, turismo e beni culturali, agroalimentare, sanità, nautica trasporti e logistica e servizi per le imprese. Capaci di integrare al meglio la scuola, la formazione, l’università e il mondo del lavoro, gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), 7 in Toscana, rappresentano una formazione terziaria alternativa a quella universitaria, che vanta un elevato tasso di occupabilità a fine percorso. Sono in grado infatti di fornire competenze tecniche e tecnologiche (anche trasversali e interdisciplinari) molto richieste dalle imprese, utili soprattutto per favorire la transizione verso l’Industria 4.0.
“Ben vengano iniziative del genere, votate al rispetto del bio-territorio, con uno sguardo rivolto anche alla tutela dei beni culturali e dell’agroalimentare, campi in cui i Biologi sono presenti ed attivi con tutto il carico della loro straordinaria professionalità” commenta la dott.ssa Stefania Papa, consigliera dell’Ordine Nazionale dei Biologi, di cui è delegata in materia di Sicurezza Alimentare oltre che delegata per le regioni Toscana e Umbria. Il tutto, prosegue la rappresentante dei Biologi, “inteso in ambito formativo e didattico, con prospettive di orientamento dei ragazzi che escono dagli istituti superiori, dove hanno già acquisito una prima forma di professionalità, verso il settore della biologia applicata“. “Un ponte, insomma, gettato tra il mondo della scuola e quello delle università, affinché gli atenei non siano depauperati della ‘continuità del sapere’. La cultura d’impresa, infatti, ha bisogno di guardare oltre e di approfondire le conoscenze ed il valore strategico delle cosiddette speciali competenze” conclude la Papa.
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