Roma, 21 settembre 2020 (Agonb) – Ispirati dalla necessità di nuove e migliori terapie per le malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer, i ricercatori della Rutgers University stanno esplorando il legame tra l’infiammazione incontrollata all’interno del cervello e le cellule immunitarie del cervello, note come microglia. La maggior parte delle terapie per i disturbi della salute del cervello si concentra sui neuroni, ma le cellule della microglia stanno emergendo come un promettente bersaglio a causa del ruolo importante che svolgono nell’infiammazione del cervello. Inoltre, il comportamento della microglia può essere progettato per contenere l’infiammazione, che è causata da diversi fattori, e il danno che provoca.
Sulla rivista APL Bioengineering il gruppo evidenzia le considerazioni progettuali e i vantaggi della creazione di nanoparticelle terapeutiche per il trasporto di fattori farmacologici direttamente ai siti della microglia, primi soccorritori ai cambiamenti patologici all’interno del cervello che possono eliminare prontamente sostanze indesiderate ed estranee. “Farmaci emergenti e fattori biologici possono essere mirati e rilasciati in modo controllato all’interno del cervello se i loro portatori su nanoscala possono essere ingegnerizzati – ha detto uno degli autori Prabhas V. Moghe -. Lo studio delle interazioni delle nanoparticelle con la microglia può guidare la progettazione di piattaforme di nanomedicina che consentano la somministrazione mirata di farmaci riducendo al minimo gli effetti off-target e la tossicità a livello di sistema”. (Agonb) Cdm 11:30