Roma, 29 settembre 2020 (AgOnb) – Nuovi possibili usi di cellule artificiali, a scopi terapeutici, sono stati individuati grazie ai ricercatori dell’Università di Trento. Nello studio “Artificial cells drive neural differentiation”, pubblicato su Science Advances da un team di ricercatori dell’università di Trento, del CNR e dell’università dell’Alberta, viene spiegato come cellule artificiali comandate geneticamente sono capaci di “parlare” ai neuroni, riuscendo a pilotarne la crescita con missioni terapeutiche. Per esempio riparando i danni prodotti da malattie neurodegenerative. In pratica si tratta di cellule artificiali in grado di far differenziare i neuroni. Gli scienziati spiegano che “nel nuovo studio, abbiamo visto che queste cellule artificiali sono in grado di percepire un segnale fisiologico e, in risposta, le cellule artificiali possono rilasciare uno specifico segnale proteico che porta alla differenziazione delle cellule neuronali”. La speranza è che “utilizzando la tecnologia sviluppata in questo studio, sarà possibile un giorno ottenere cellule artificiali in grado di sintetizzare e rilasciare specifiche molecole di un farmaco, sviluppando così una medicina altamente personalizzata”. (AgOnb) Gta 9:30