Roma, 7 novembre 2020 (AgOnb) – L’Amazzonia continua a bruciare: più del doppio dell’anno scorso. Il “polmone verde” del Sudamerica, capace di rappresentare un terzo dell’intero sistema mondiale delle foreste pluviali e in grado di trattenere tra 140 e i 200 miliardi di tonnellate di carbonio, contribuendo così grazie ai suoi alberi alla battaglia contro la crisi climatica che corre veloce, continua ad essere soggetto a incendi che ne devastano l’ecosistema. Da gennaio a fine ottobre l’Istituto di ricerca spaziale brasiliano (Inpe) ha registrato 17.326 incendi: nello stesso periodo del 2019 erano stati 7.855. Numeri e cifre che mettono in allarme ambientalisti e attivisti che rincarano le accuse contro il governo Bolsonaro, accusato di continuare a favorire politiche legate al disboscamento e di non agire a favore della conservazione della Amazzonia. Bande criminali, tagliaboschi illegali, allevatori, minatori e cercatori d’oro continuano ad appiccare roghi per usufruire di terreni e legname, sostengono gli attivisti. Solo nel mese di ottobre sono stati poco meno di 3000 i roghi che hanno colpito l’Amazzonia. (AgOnb) 9:00 Gta