Roma, 7 dicembre 2020 (Agonb) – I ricercatori dell’Università di Basilea hanno scoperto un meccanismo molecolare che gioca un ruolo centrale nella memoria intatta a lungo termine. Questo meccanismo è anche coinvolto nella perdita di memoria fisiologica nella vecchiaia. Molte forme di vita, dai vermi agli umani, hanno funzioni di memoria differenziate, come la memoria a breve e quella a lungo termine. Rilevare le molecole coinvolte nei processi di memoria è di grande importanza sia per la ricerca di base sia per quella clinica, poiché può indicare la strada allo sviluppo di farmaci per i disturbi della memoria.
Studiando i nematodi (Caenorhabditis elegans), gli scienziati della Transfaculty Research Platform for Molecular and Cognitive Neurosciences dell’Università di Basilea hanno ora scoperto un meccanismo molecolare della memoria a lungo termine che è anche coinvolto nella perdita di memoria in età avanzata. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Current Biology. Il gene mps-2 è sospettato di svolgere un ruolo nelle funzioni della memoria e la sua mancanza sembra ridurre la memoria a lungo termine. La sua presenza mostra inoltre una forte riduzione della proteina MPS-2, il prodotto del gene, correlata nella vecchiaia alla riduzione delle prestazioni della memoria.
Il team di ricerca è stato in grado di identificare anche la proteina (NHR-66), responsabile della regolazione di questa carenza. NHR-66 frena attivamente la lettura del gene mps-2 e quindi la produzione della proteina MPS-2 in età avanzata. Entrambe le molecole, MPS-2 e NHR-66, costituiscono quindi bersagli interessanti per farmaci che potrebbero mitigare la perdita di memoria legata all’età. (Agonb) Cdm 10:30.