Roma, 15 dicembre 2020 (Agonb) – Scienziati dell’Università di Cambridge e del Wellcome Sanger Institute hanno monitorato le primissime fasi dello sviluppo dell’intestino fetale umano in modo incredibilmente dettagliato e hanno scoperto funzioni cellulari specifiche che sembrano essere riattivate nell’intestino dei bambini con malattia di Crohn.
I risultati sono un passo importante verso una migliore gestione e trattamento di questa patologia. I ricercatori hanno utilizzato una tecnologia all’avanguardia chiamata sequenziamento dell’RNA a cellula singola per esaminare l’espressione genica nelle singole cellule dell’intestino umano in via di sviluppo, da sei a dieci settimane dopo il concepimento.
Si sono concentrati sul rivestimento interno dell’intestino, chiamato epitelio intestinale, e hanno scoperto che le cellule si dividono costantemente in questa fase iniziale, guidate dai messaggi di altri tipi di cellule. Ciò consente all’intestino di crescere e formare le strutture necessarie per una buona funzione intestinale più avanti nella vita. Sono stati analizzati anche i tessuti dell’intestino di bambini con malattia di Crohn, di età compresa tra i quattro e i dodici anni. Lo studio ha rivelato che alcune delle vie cellulari attive nell’epitelio dell’intestino fetale sembrano essere riattivate nella malattia di Crohn. Questi percorsi non erano attivi nei bambini sani di età simile. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Developmental Cell.
“I nostri risultati indicano che potrebbe esserci una riprogrammazione di specifiche funzioni delle cellule intestinali nella malattia di Crohn. Non sappiamo se questa sia la causa della malattia o una conseguenza di essa, ma in entrambi i casi è un passo entusiasmante per aiutarci a migliorarne la comprensione”, ha detto Matthias Zilbauer del Dipartimento di Pediatria di Cambridge. (Agonb) Cdm 11:30.