Roma, 2 gennaio 2021 (Agonb) – La chemioterapia attacca tutte le cellule del nostro corpo e non solo le cellule tumorali, motivo per cui i pazienti sottoposti al trattamento spesso sperimentano effetti collaterali come debolezza fisica, perdita di capelli e nausea.
Le cellule tumorali possono però trovare modi per sfuggire alla chemioterapia. Quando vengono attaccate dalla chemioterapia, le cellule, comprese quelle tumorali, cercano di riparare o aggirare il danno. Un gruppo di ricercatori della Facoltà di Salute e Scienze Mediche dell’Università di Copenaghen sta cercando di capire come le cellule riparano o aggirano le lesioni indotte dalla chemioterapia, nella speranza di fornire nuovi metodi per inibire questi processi di riparazione e rendere la chemioterapia più efficace.
In un lavoro in collaborazione con diversi laboratori presso il Center for Protein Research, Julien Duxin e il suo gruppo hanno rivelato una proteina che sembra svolgere un ruolo vitale nel reclutare i fattori chiave di segnalazione e riparazione del DNA.
“Abbiamo trovato prove evidenti che la proteina RFWD3 è responsabile dell’orchestrazione della riparazione di diverse lesioni del DNA indotte dalla chemioterapia – ha detto -. Se riusciamo a inibire questa proteina, potremmo potenzialmente impedire alle cellule di tollerare le lesioni del DNA, il che potrebbe portare a una chemioterapia più efficace in futuro”.
I risultati, pubblicati su Molecular Cell, rappresentano il culmine di tre anni di ricerca: il gruppo ha osservato che l’assenza della proteina porta a un profondo difetto nel reclutamento dei componenti necessari per riparare e tollerare il danno. (Agonb) Cdm 11:30.