Roma, 14 giugno 2021 (Agonb) – Nel corpo umano molti dei batteri presenti eseguono reazioni chimiche essenziali che regolano dalla digestione al sistema immunitario fino agli stati d’animo. Una serie importante di reazioni riguarda l’assorbimento dei grassi tramite gli acidi biliari: il fegato li produce per aiutare a digerire i grassi e le vitamine liposolubili mentre viaggiano attraverso l’intestino tenue dove, nella parte finale, i microbi convertono gli acidi in nuove forme, che possono essere benefiche o dannose.
Una nuova ricerca dell’Università dell’Illinois identifica l’ultimo di una serie di geni microbici coinvolti in queste conversioni. “L’individuazione di questi geni batterici consentirà studi meccanicistici per determinare l’effetto della conversione degli acidi biliari sulla salute dell’ospite. Se troviamo che questa è una reazione benefica, possono essere sviluppate strategie terapeutiche per incoraggiare la produzione di questi acidi biliari nel tratto gastrointestinale”, afferma Jason Ridlon, autore dell’articolo pubblicato su Gut Microbes. I microbi producono enzimi che invertono l’orientamento di tre gruppi idrossilici sulle molecole di acido biliare; girandoli in diverse configurazioni riorganizza le molecole di acido in forme che possono essere dannose o benefiche.
Ridlon e altri scienziati avevano già identificato i geni per due di questi enzimi, ma uno era ancora sconosciuto: per trovarlo, hanno guardato a ricerche precedenti che collegano il capovolgimento di uno specifico gruppo idrossile – uno attaccato a una posizione sulla molecola acida nota come carbonio-12 – con un batterio chiamato Clostridium paraputrificum. “Utilizzando la sequenza del suo genoma abbiamo identificato tutte le reduttasi candidate, ingegnerizzato i geni in E. coli e determinato quale reduttasi era in grado di capovolgere il gruppo polare sugli acidi biliari”, aggiunge. (Agonb) Cdm 10:00.