Roma, 14 giugno 2021 (Agonb) – Il modo in cui funziona il cervello umano rimane un argomento controverso anche a causa della limitata capacità di studiare i processi neuronali a livello di singole cellule e capillari in tutto il cervello vivente senza metodi chirurgici altamente invasivi. Un gruppo di ricercatori guidati da Daniel Razansky, professore di imaging biomedico presso l’ETH di Zurigo e l’Università di Zurigo, hanno sviluppato una tecnica di microscopia a fluorescenza – decsritta su Optica – che facilita le immagini ad alta risoluzione del microcircolo senza la necessità di aprire il cranio o il cuoio capelluto.
La tecnica è stata denominata “imaging di localizzazione ottica diffusa” (diffuse optical localization imaging, o DOLI). “Visualizzare in profondità i processi biologici nel cervello vivente intatto è fondamentale per comprendere sia le sue funzioni cognitive sia malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson” afferma Razansky. Un agente di contrasto fluorescente è impostato per brillare quando somministrato nel flusso sanguigno e irradiato con luce a una particolare lunghezza d’onda. La microscopia a fluorescenza utilizza questo effetto per visualizzare i processi biologici a livello cellulare e molecolare. Fino ad ora, però, le immagini risultavano sfocate e non era possibile identificare la posizione esatta dell’agente fluorescente all’interno del cervello.
Introducendo diverse nuove tecniche, Razansky e il suo team sono ora riusciti a migliorare significativamente questo metodo. “Abbiamo optato per l’utilizzo di una regione spettrale specifica per l’imaging, la cosiddetta seconda finestra del vicino infrarosso. Ciò ci ha permesso di ridurre notevolmente la dispersione dello sfondo, l’assorbimento e la fluorescenza intrinseca dei tessuti viventi”, ha detto. (Agonb) Cdm 11:00.