I test salivari molecolari sono l’ultimo strumento offerto dalla scienza per monitorare i casi di Covid e potrebbero aiutare, se impiegati in un prossimo futuro, ad affrontare l’apertura delle scuole in sicurezza evitando un nuovo aumento dei contagi. Se ne è discusso nei giorni scorsi, in Senato, dove l’argomento è stato trattato in un documento dell’Istituto superiore di Sanità, ma anche nel corso di un incontro tenutosi giovedì sera a Varese, promosso dal presidente della commissione Sanità della Regione Lombardia Emanuele Monti, tra il governatore Attilio Fontana ed il vice delegato ONB per la Lombardia, dott. Rudy Alexander Rossetto.
Al “primo inquilino” del Pirellone i rappresentanti dei Biologi hanno ribadito, in particolare, l’importanza offerta da questa nuova tipologia di screening, illustrando un accurato studio messo a punto dalla biologa Marzia Bedoni, responsabile del laboratorio di Nanomedicina e Biofonica Clinica dell’Irccs S. Maria Nascente, Fondazione Don Gnocchi-Milano, sull’analisi salivare effettuata mediante spettroscopia Raman portatile. Si tratta di uno strumento diagnostico per l’infezione da Sars Cov-2 molto innovativo, utilizzato finora a scopo di ricerca o per usi non legati alla clinica, che tuttavia si sta rivelando molto efficace nella lotta alla pandemia. Tale “tecnologia”, infatti, si è mostrata in grado di evidenziare non solo il rischio d’infezione da Covid, ma anche la sua gravità. Come screening, dunque, la spettroscopia Raman potrebbe rivelarsi straordinariamente efficace per prevenire e tracciare i contagi; inoltre, e qui sta la vera novità, ha tempi di refertazione molto rapidi dal momento che non prevede un’eccessiva preparazione del campione da analizzare ed ha un’elevata sensibilità riuscendo ad identificare molecole a concentrazioni che vanno dai 10-8 M ai 10-15 M, rendendosi dunque uno strumento non solo comodo, ma anche rapido ed utile da utilizzare nei punti critici e nei luoghi di grande affluenza.
Il governatore Fontana è rimasto molto colpito di fronte a questa nuova metodologia di screening e con lui, in precedenza, ha mostrato particolare interesse anche la vicepresidente Letizia Moratti alla cui segreteria, la delegazione lombarda dell’ONB ha nel frattempo fatto pervenire copia del protocollo scientifico elaborato dalla dott.ssa Bedoni. Il presidente della Regione ha quindi preso in considerazione l’ipotesi di poter adottare, sia pur in via sperimentale, la spettroscopia in alcune “scuole sentinella”, così da monitorare eventuali casi di positività con l’analisi salivare. Nel corso dello stesso incontro con il vice delegato ONB Rossetto, Fontana e Monti hanno anche ribadito e ricordato il ruolo cruciale svolto dai biologi nel Sistema sanitario regionale ed, in particolare, nella lotta contro la pandemia. Dal canto suo, il dott. Rossetto si è reso disponibile per un eventuale, futuro incontro con i biologi del varesino, per affrontare, insieme a loro, le problematiche che affliggono il loro territorio.