Facendo seguito al parere del Comitato Tecnico Scientifico e tenuto conto di quello dell’AIFA, nell’ambito della campagna vaccinale anti Covid 19, sarà possibile considerare la somministrazione di dosi addizionali (come parte di un ciclo vaccinale primario) e di dosi “booster” (come richiamo dopo un ciclo vaccinale primario). Lo rende noto una circolare del Ministero della Salute (Direzione generale della prevenzione sanitaria) nella quale si precisa che la terza dose del vaccino verrà somministrata in Italia almeno dopo 28 giorni dall’ultima a trapiantati e immunodepressi. Ma qual è la differenza tra la terza dose e la dose booster? La risposta arriva dalla stessa circolare firmata dal direttore generale Giovanni Rezza. Le terze dosi, viene chiarito, riguarderanno i vaccini a mRna. Per “addizionale” si intende una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. Per booster, invece, si intende una dose di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, a distanza di un determinato intervallo temporale, somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale. La dose “booster” va somministrata dopo almeno sei mesi dall’ultima dose.
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