È indiscutibile che uno dei traguardi a cui si mira, è la produzione di farmaci antivirali in grado di fermare e curare l’infezione. A che punto siamo?
Si sta lavorando su tanti antivirali. Per adesso si usano antivirali che sono stati utilizzati per altre situazioni, per esempio per l’influenza, con risultati non proprio entusiasmanti. Ma c’è molta ricerca per trovare l’antivirale giusto contro SARS- CoV-2 e credo ci arriveremo molto presto. Il più promettente si chiama Molnupiravir. Lo studio è stato condotto in North Carolina su 200 persone: si è visto che utilizzando questo farmaco c’era una riduzione della carica virale importante ed era ben tollerato, ma abbiamo ancora bisogno di capire se questo approccio porti davvero, come sembra dai primi dati, a una riduzione della severità della malattia, della ospedalizzazione e della mortalità. Anche Roche ha prodotto un antivirale che per adesso è una sigla AT-527, come anche Pfizer: questo in particolare si potrà utilizzare a casa. I risultati per ora sono incoraggianti. Poi c’è un secondo approccio che prevede la terapia a casa con antiinfiammatori…
L’intervista completa su www.huffingtonpost.it