Roma 28 dicembre 2021 (AgOnb) – Il test molecolare a 21 geni è in grado di rilevare se donne in postmenopausa con tumore della mammella in stadio iniziale e linfonodi positivi ad alto rischio di recidiva necessitano o meno di chemioterapia. A dimostrarlo i risultati dello studio RxPONDER, pubblicato pochi giorni fa sulla prestigiosa rivista scientifica The New England Journal of Medicine, e i dati aggiornati della sperimentazione presentati al “San Antonio Breast Cancer Symposium”, il più importante congresso mondiale dedicato alla neoplasia. Allo studio hanno preso parte 5.083 donne: il 91,9% di quelle in postmenopausa trattate, dopo la chirurgia, con la sola terapia ormonale, a 5 anni è vivo e libero da malattia invasiva, senza differenze significative rispetto alle pazienti che hanno ricevuto anche la chemioterapia (91,3%) dopo l’intervento. I dati aggiornati di RxPONDER, presentati a San Antonio, dimostrano che, a un follow up più lungo (mediana di 6,1 anni), le donne in postmenopausa continuano a non ottenere benefici dalla chemioterapia dopo la chirurgia. Secondo Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, “i risultati dello studio possono modificare la pratica clinica e mostrano in modo definitivo che le donne in postmenopausa, con questa forma comune di tumore del seno e con un risultato di Recurrence Score, cioè un punteggio del test genomico, pari o inferiore a 25, possono evitare la chemioterapia ed essere trattate solo con la terapia ormonale, risparmiando a decine di migliaia di pazienti in tutto il mondo gli effetti collaterali associati alla chemioterapia. L’impatto sulla qualità di vita è enorme, perché vengono evitate inutili tossicità”. (AgOnb) Des 11:00