Roma, 24 gennaio 2021 (Agonb) – L’assunzione a dosi comuni di un farmaco cortisonico molto diffuso, in gravidanza, potrebbe diminuire l’ingresso dell’ormone tiroideo nel sistema nervoso centrale e dunque anche nel tessuto cerebrale fetale, con conseguenze dannose sulla salute del nascituro. A suggerirlo sono i risultati di un nuovo studio condotto dall’Azienda ospedaliero universitaria Pisana (Aoup). Il desametasone ha infatti mostrato in vitro la capacità di ridurre in maniera significativa la captazione dell’ormone tiroideo all’interno di cellule che esprimono un trasportatore di membrana chiamato Mct8. Come spiegato in un comunicato dell’Aoup, l’importanza clinica del Mct8 è sottolineata dall’associazione dei suoi difetti genetici con la sindrome di Allan-Herndon-Dudley, caratterizzata da grave ritardo psicomotorio. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of endocrinological investigation dalla dottoressa Caterina Di Cosmo, appartenente al gruppo di ricerca guidato dal professor Massimo Tonacchera dell’Unità operativa di Endocrinologia 1. (Agonb) Des 10:00