Roma, 13 maggio 2022 (Agonb) – Presentato dagli scienziati dell’University Medical Center di Utrecht un metodo che sfrutta la tecnologia a mRna per lo sviluppo di un farmaco capace di ridurre il rischio di malattie cardiache. Le piattaforme sviluppate per contrastare l’infezione Covid-19, spiegano gli autori, utilizzano nanoparticelle lipidiche per fornire l’mRna alle cellule del corpo, capaci di produrre la proteina spike del virus, imitando quella dell’agente patogeno. L’organismo riesce così ad attivare una risposta immunitaria producendo anticorpi specifici. Il gruppo di ricerca ha progettato un farmaco a mRna in grado di istruire le cellule del cuore a ripararsi a seguito di un infarto. Il team ha iniettato diverse formulazioni nella parete ventricolare sinistra dell’organo cardiaco di diversi modelli murini. Dopo 24h dalla somministrazione hanno esaminato la capacità di traduzione dell’mRna. Il lavoro indica che la molecola aveva raggiunto con successo il cuore dei topolini entro 24 h dall’iniezione. Si è inoltre scoperto che i livelli più elevati di mRna si trovavano nel fegato e nella milza. “Il fegato metabolizza le nanoparticelle lipidiche – osserva Clara Labonia dell’University Medical Center di Utrecht – per cui sapevamo che l’espressione nel fegato sarebbe stata ingente, ma abbiamo individuato una traduzione dell’mRna nel tessuto cardiaco. Ciò suggerisce che le nanoparticelle lipidiche potrebbero funzionare come sistemi di rilascio per la terapia dell’mRna. Per i prossimi step contiamo di testare nuove formulazioni e scegliere quella in grado di raggiungere il tessuto cardiaco nel modo più efficiente. Successivamente, valuteremo anche l’efficacia di un eventuale trattamento”. (Agonb) Mmo 12:30