Roma, 18 maggio 2022 (Agonb) – Si fa luce sul meccanismo alla base della stimolazione del midollo spinale – che comporta l’erogazione di bassi livelli di elettricità direttamente nel midollo spinale utilizzando un dispositivo impiantato, che modifica o blocca l’attività nervosa – finalizzata a fornire sollievo per il dolore cronico: quella a bassa frequenza (50 Hz) è stata originariamente approvata dalla Food and Drug Administration statunitense come trattamento per il dolore intrattabile alla schiena e alle gambe nel 1989.
Nel 2015, la FDA ha approvato anche la stimolazione ad alta frequenza (10.000 Hz), che fornisce impulsi di stimolazione elettrica di durata e ampiezza inferiore e che non inducono parestesia o sensazione anomala di formicolio. Ora, uno studio della University of California San Diego School of Medicine pubblicato su Bioelectronic Medicine ha dimostrato che la stimolazione ad alta frequenza è più efficace nel migliorare la riduzione del dolore percepito rispetto alla stimolazione a bassa frequenza, con qualche differenza significativa tra pazienti maschi e femmine.
Lo studio retrospettivo ha esaminato 237 pazienti che avevano ricevuto un trattamento tra il 2004 e il 2020: 94 pazienti (40 femmine, 54 maschi) che hanno ricevuto stimolazione ad alta frequenza e 143 pazienti (70 femmine e 73 maschi) che hanno ricevuto quella a bassa frequenza. A tre e sei mesi dall’impianto, i ricercatori hanno scoperto che il dolore percepito in tutti i pazienti è migliorato e la stimolazione ad alta frequenza è stata anche associata a un minore uso successivo di oppioidi per mitigare il dolore. (Agonb) Cdm 10:00.