Fame incontrollata, studio su “interruttore” per tenere a bada lo stimolo

Roma, 21 settembre 2022 (Agonb) – I ricercatori della Stanford University e della University of Pennsylvania hanno dimostrato che, tramite l’applicazione di un dispositivo di neurostimolazione al cervello, è possibile ridurre la frequenza degli attacchi di fame, portando a un maggiore autocontrollo sul proprio appetito e una perdita di peso.

Nel corso dello studio, pubblicato su Nature Medicine, i ricercatori hanno verificato in due pazienti affetti da disturbo da alimentazione incontrollata e da obesità se l’utilizzo di un sistema di neurostimolazione già impiegato per l’epilessia potesse contribuire a controllare gli attacchi di fame. Quando scatta il desiderio di cibo, il neurostimolatore sollecita una regione del cervello chiamata nucleus accumbens e interrompe il segnale. A distanza di sei mesi dall’applicazione del dispositivo, i due volontari hanno riferito di aver ridotto di circa l’80% gli episodi di abbuffate incontrollate e di aver perso peso. (Agonb) Etr 10:30.