Roma, 15 febbraio 2023 (Agonb) – Ogni anno, come di recente ricordato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo smog uccide sette milioni di persone. Numeri drammatici, impietosi, che fanno dall’inquinamento atmosferico la prima emergenza sanitaria nel mondo. Per quanto riguarda l’Italia, si stimano 80mila morti premature all’anno a causa delle polveri sottili. In occasione dell’evento “Winter School 2023” organizzato da Motore Sanità, la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha lanciato l’allarme: bisogna fare di più. Lo Stivale è ancora troppo indietro. Già, perché nel nostro Paese “i livelli di PM 2.5 restano al di sopra dei limiti sanitari stabiliti dall’Oms nelle Linee Guida 2021 per la Qualità dell’Aria”. Dunque, Italia ancora maglia nera. Eppure gli altri Paesi stanno compiendo passi avanti tangibili. Come la Germania, ad esempio. “Lì le stime di decessi prematuri da PM2.5 sono passate da 58.600 del 2016 a soli 28.900 del 2020. In Italia, invece, si passa da 58.600 a 52.300 morti premature”. Il Pnrr rappresenta un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Per la Sima, infatti, è necessario “utilizzare al meglio i fondi per invertire rapidamente la rotta, così da allinearsi alle direttive dell’Oms”. (Agonb) Des 11:00