Roma, 20 febbraio 2023 (Agonb) – Un nuovo biomarcatore misurabile nel sangue, la proteina acida fibrillare gliale (Gfap), permette di prevedere la progressione della disabilità causata dalla sclerosi multipla.
A identificarlo è stato il gruppo di ricerca guidato da Jens Kuhle, direttore del Centro Sclerosi Multipla dell’Ospedale Universitario di Basilea, che ha scoperto come il livello della Gfap nel sangue aumenta quando gli astrociti, cellule del sistema nervoso centrale che svolgono un ruolo chiave nei processi degenerativi della sclerosi multipla, sono attivati o danneggiati.
Lo studio di coorte è stato condotto su 355 pazienti e 259 controlli sani. Dall’analisi dei dati sono emersi punteggi elevati di Gfap che hanno identificato l’attuale stadio della malattia ed erano associati a future progressione della malattia ma non con infiammazione acuta. Inoltre, il lavoro evidenziato come l’associazione dei livelli della catena leggera del neurofilamento (NfL), un altro biomarcatore della malattia neurodegenerativa, fosse meno pronunciata con la progressione, mentre aumentasse durante la fase di ricaduta. (Agonb) Etr 12:00.