Sicilia, protocollo d’intesa tra Regione e 5 sigle sindacali per la stabilizzazione del personale sanitario precario

Primi passi, in Sicilia, per la stabilizzazione del personale sanitario precario tra cui sono compresi anche quanti sono stati impiegati per l’emergenza Covid (tra questi oltre 400 sono Biologi). Regione e cinque organizzazioni sindacali (su 18) hanno, infatti, siglato il protocollo di intesa che consentirà di assumere, a tempo indeterminato, il personale, dirigenziale e non dirigenziale, sanitario, sociosanitario e amministrativo reclutato dagli enti del servizio sanitario nazionale, anche con contratti di lavoro flessibile e anche qualora non più in servizio. Spiragli si profilano pure per il personale che abbia maturato, o che maturerà alla scadenza del 31 dicembre 2024, alle dipendenze di un ente del servizio sanitario nazionale, almeno 18 mesi di servizio, pur non continuativi, di cui almeno sei nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022.

Il processo di stabilizzazione, secondo l’intesa raggiunta da Regione e sindacati, dovrà avvenire sempre in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni degli enti e delle aziende (compresi l’Ircss “Bonino Pulejo” e l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia) e nei limiti di spesa. Definiti inoltre anche i criteri di priorità con i quali si procederà alle stabilizzazioni, a partire da quanti al momento della pubblicazione dell’avviso di ricognizione, saranno in servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato presso l’azienda procedente. A seguire, in caso di ulteriore disponibilità di posti, la precedenza viene riconosciuta via via ad altri dipendenti, in base a principi di precedenza stabiliti dal protocollo. Resta ferma la possibilità per le aziende, fino al completamento dei percorsi di stabilizzazione, di garantire il mantenimento in servizio del personale ritenuto necessario per assicurare la continuità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza.

Per il restante personale, escluso dalle procedure di stabilizzazione e che abbia maturato almeno sei mesi di servizio durante il periodo dell’emergenza, le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale sono autorizzate a riconoscere un punteggio premiale nella valutazione dei curriculum pari a 0,3 per mese, sino ad un massimo di 7 punti.