Roma, 13 aprile 2023 (Agonb) – Negli ultimi anni, i dati rilevano un aumento di casi preoccupanti di depressione, ansia e disturbi dell’umore che costituiscono una vera e propria emergenza sanitaria specie tra i giovani adulti. I ricercatori del Wertheim UF Scripps Institute for Biomedical Innovation & Technology, guidati da Kirill Martemyanov, consapevoli della necessità di trovare soluzioni farmacologiche più efficaci di quelle attualmente disponibili, rivelatesi spesso ad azione lenta o addirittura inefficaci, si sono chiesti in che modo i sensori sulle cellule cerebrali ricevessero e trasmettessero segnali nelle cellule. Dopo diversi anni di ricerca il team ha individuato tra le cause biologiche della depressione anche l’amminoacido glicina che in alcune persone, inviando un segnale di rallentamento al cervello, contribuisce con una certa probabilità alla depressione e agli altri disturbi dell’umore. La glicina è un elemento costitutivo di base delle proteine e comunica con diversi tipi di cellule. In alcuni casi invia alle cellule segnali di rallentamento, in altri segnali eccitatori a seconda del tipo di cellula. Il gruppo di ricerca di Martemyanov ha individuato un nuovo recettore coinvolto nella depressione indotta dallo stress, denominato GPR158. Dalla ricerca è emerso che l’assenza del gene per quel recettore renderebbe più resistenti allo stress cronico, suggerendo come GPR158 potrebbe essere un bersaglio terapeutico. (Agonb) Anna Lavinia 11:00