Roma, 4 maggio 2023 (Agenbio) – La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa che in Italia conta circa 300mila pazienti ed è purtroppo in continua crescita, secondo le ultime stime dell’Organizzazione mondiale della sanità. Uno dei tratti caratteristici è la rigidità muscolare, un aumento patologico del tono muscolare che si manifesta con una contrazione sostenuta e involontaria, che costituisce una invalidante limitazione della mobilità, talvolta associata a dolore cronico. Uno studio internazionale, coordinato dall’Università La Sapienza in collaborazione con la University College di Londra e il National Institutes of Health di Bethesda e pubblicato sulla rivista Brain, introduce una nuova ipotesi interpretativa secondo cui la rigidità è legata alla disfunzione di uno specifico circuito neuronale che include connessioni funzionali tra midollo spinale, cervelletto e la formazione reticolare del tronco dell’encefalo. Grazie a un innovativo protocollo sperimentale che ha visto l’utilizzo di una innovativa strumentazione robotica, associata e sincronizzata a specifiche misure neurofisiologiche e biomeccaniche, è stato possibile valutare con un algoritmo le caratteristiche della muscolatura e l’attività nervosa riflessa di 20 pazienti affetti dalla malattia di Parkinson e 25 soggetti sani di controllo con caratteristiche anagrafiche ed antropometriche simili. (Agenbio) Cdm 14:00