Roma, 26 luglio 2023 (Agenbio) – L’obesità modifica il cervello in modo permanente. Secondo una ricerca condotta da un gruppo di scienziati dell’Università di Yale, e pubblicata su Nature Metabolism, nelle persone in sovrappeso risulta alterato il meccanismo cerebrale che regola l’appetito in base alla quantità di nutrienti presenti nello stomaco.
L’assunzione di zuccheri e grassi sembra provocare una risposta diminuita nel cervello dei pazienti con importanti problemi di peso, e questo spiegherebbe perché è così difficile controllare la fame.
I ricercatori hanno infuso glucosio e grassi direttamente nello stomaco di 28 volontari normopeso e di 30 persone con obesità. Lo step successivo è consistito nel monitorare attraverso la risonanza magnetica funzionale lo striato, una regione cerebrale che regola il desiderio di cercare e consumare i cibi a cui siamo interessati e agisce tramite la dopamina, coinvolta nel circuito della ricompensa.
Nei partecipanti normopeso, dopo le infusioni di zuccheri e grassi, i livelli di dopamina sono saliti e l’attività dello striato è diminuita: dunque i circuiti della ricompensa si erano attivati ma allo stesso tempo non c’era più bisogno di cercare altro cibo.
Nei volontari con obesità, invece, l’attività dello striato non è parsa modificata dopo le infusioni. L’assunzione di grassi non ha fatto aumentare in modo importante il rilascio di dopamina, che è sì stata osservata dopo l’assunzione di zuccheri, ma che non è riuscita a spegnere l’attività dello striato, come se il senso di sazietà non venisse registrato. Anche dopo il dimagrimento, la risposta del cervello ai nutrienti non è parsa migliorata. (Agenbio) Etr 12:00.