Roma, 28 luglio 2023 (Agenbio) – Un’analisi comparativa trascrizionale, condotta da ricercatori dell’Università di Bologna e dell’Università di Padova e pubblicata sulla rivista Toxics, ha confermato che gli effetti dell’esposizione ai PFAS vengono conservati a livello molecolare sia in diversi tessuti che in diverse specie, e produce conseguenze negative sulla fertilità, sulla risposta immunitaria e sull’accumulo di lipidi.
I dati raccolti mostrano inoltre che l’esposizione ai PFAS provoca una sovraregolazione del gene ID1, coinvolto nello sviluppo di vari tipi di cancro, tra cui leucemia, cancro al seno e al pancreas, e un incremento significativo della mortalità di individui affetti da neoplasie maligne dei tessuti linfatici ed ematopoietici, come milza, fegato e midollo osseo.
I ricercatori hanno anche rilevato il meccanismo che potrebbe spiegare l’indebolimento delle reazioni immunitarie, della produzione di anticorpi e delle risposte alle vaccinazioni, osservato in particolare nei bambini esposti ai PFAS durante il periodo prenatale e postnatale.
L’esposizione ai PFAS aumenta anche la concentrazione nel siero dei marcatori di stress infiammatorio e ossidativo e favorisce così lo sviluppo di malattie sistemiche, come il danno epatico e le malattie cardiovascolari, tra cui l’aterosclerosi e gli eventi tromboembolici. (Agenbio) Etr 12:00.