Roma, 5 marzo 2024 (Agenbio) – Da uno studio dell’Istituto per la bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze (Cnr-Ibe) si sono scoperte nuove potenzialità benefiche dagli scarti di melagrana, sul controllo della pressione alta e per la protezione del cuore. Nello specifico, secondo la ricerca condotta su animali e pubblicata sulla rivista Nutrients, estratti di bucce e semi di melagrana possono essere utili al trattamento dell’ipertensione arteriosa, sia acuta sia cronica. Il team di studio ha lavorato anche sull’impatto ambientale del frutto. L’estrazione della melagrana è infatti ottenuta tramite una tecnica innovativa ed efficiente ed è completamente solubile in acqua. Gli scarti di melagrana sono pari al 60% del peso del frutto, ma contiene preziosi nutrienti come gli ellagitannini (punicalagina e acido ellagico) che svolgono un ruolo fondamentale per la salute cardiovascolare. Fino a questo momento le tecniche estrattive utilizzate non erano adeguate e davano un prodotto poco sicuro per l’organismo. Come spiega uno dei ricercatori, Francesco Meneguzzo, l’innovativa sperimentazione prevede «l’applicazione della cavitazione idrodinamica, già verificata con successo su sottoprodotti degli agrumi e delle filiere forestali ha consentito di estrarre una grande quantità di bucce e semi di melagrana in sola acqua, a bassa temperatura e in pochi minuti, con un consumo energetico molto limitato, restituendo un prodotto completamente solubile». (Agenbio) Anna Lavinia 11:00