Roma, 14 marzo 2024 (Agenbio) – I danni delle micro e nanoplastiche possono colpire numerosi organi del corpo umano. Uno studio italiano ha rivelato per la prima volta la loro presenza perfino nelle placche aterosclerotiche, depositi di grasso nelle arterie pericolose per il cuore. In base ai dati raccolti, si può affermare che le placche aterosclerotiche da inquinamento sono anche più infiammate della norma, quindi più friabili ed esposte a rischio di rottura con un aumento almeno due volte più alto del rischio di infarti, ictus e mortalità rispetto a placche aterosclerotiche che non sono infarcite di plastica. Ad averlo stabilito, tramite una ricerca, è stato un gruppo di scienziati dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli e pubblicato sulla rivista The New England Journal of Medicine. Ciò che è stato dimostrato è che le placche aterosclerotiche contengono spesso micro e nanoplastiche a base di polietilene (PE, rilevato nel 58.4% dei casi) o polivinilcloruro (o PVC, individuato nel 12.5% dei casi). Si tratta di due dei composti plastici più utilizzati al mondo, praticamente in ogni ambito industriale. (Agenbio) 11:00 Des