Roma, 2 aprile 2024 (Agenbio) – Per le missioni di lunga durata nello spazio, l’Enea ha sviluppato un pomodoro nano per la tavola degli astronauti, arricchito da molecole antiossidanti. Il singolare ortaggio ideato potrà essere utile per le lunghe missioni e sarà in grado di resistere alle radiazioni dell’ambiente spaziale. Il prodotto della preziosa ricerca è stato presentato da Silvia Massa, biotecnologa vegetale del Laboratorio di Biotecnologie del Dipartimento Sostenibilità dell’Enea durante il simposio “A tavola nello spazio: produzione, conservazione e preparazione di cibo”. Per arrivare al prodotto finale, i ricercatori hanno reintrodotto nell’ortaggio le antocianine, molecole ancestrali presenti nella varietà, ma perse durante le diverse domesticazioni. In questo modo, il pomodoro reimpara a produrre le antocianine per sopravvivere nello spazio. La scienziata spiega il processo di produzione «siamo partiti dall’ingegnerizzazione di una varietà nana di pomodoro, MicroTom, un formato che più si adatta ai futuri sistemi di coltivazione in avamposti spaziali o sui vettori perché ha una dimensione contenuta ed è adatto a produrre elevati livelli anche in condizioni di agricoltura fuori suolo ad alta densità e sotto luce LED e ha un genoma acclarato, quindi è possibile intervenire sul genoma di questo pomodoro per cercare di fortificare la pianta e renderla più utile alla salute degli astronauti, oltre che a se stessa, perché solamente le piante che riusciranno a sopravvivere e a riprodursi nello spazio garantiranno la sopravvivenza degli astronauti». (Agenbio) Anna Lavinia 12:00