Roma, 16 maggio 2024 (Agenbio) – Gli emulsionanti sono una famiglia di additivi alimentari cui si ricorre perché in grado di migliorare colore, consistenza e gusto dei cibi processati. Servono, dunque, a miscelare due o più liquidi che normalmente non si mescolano facilmente, come ad esempio l’olio e l’acqua e sono presenti nei cibi ultra-processati come cioccolato, prodotti da forno, biscotti, gelati, maionese e salse. Già in passato erano finiti nell’occhio del ciclone per il loro potenziale rischio su obesità, malattie cardiache e tumori. All’elenco si è aggiunto anche un altro studio che stavolta li ha individuati come responsabili del diabete di tipo 2. Tutto ciò mentre le autorità sanitarie li continuano a considerare sicuri consentendone l’uso in quantità definite sulla base di criteri di citotossicità e genotossicità. Stanno tuttavia emergendo evidenze negative legate al microbiota intestinale. Nell’ultimo studio prospettico di coorte NutriNet Santè pubblicato su The Lancet Diabete & Endocrinology dei 61 additivi identificati sono sette gli emulsionanti “attenzionati” associati all’aumento del rischio di diabete: E407 (carragenine totali), E340 (esteri di poliglicerolo di acido ricerolo), E472e (esteri di acidi grassi), E331 (citrato di sodio), E412 (gomma di guar), E414 (gomma arabica), E415 (gomma di xantano), oltre a un gruppo chiamato “carragenine”. (Agenbio) 12:00 Des